Un ragazzo domina la partita, costruisce gioco, fa vincenti, pressa l’avversario ma è troppo agitato, e questa agitazione aumenta quando è l’ora di allungare, staccare l’avversario e chiudere il set, o il game, tanto che[…]
Categoria: Il gioco e l’impresa del tennis
ACHILLE PIE’ VELOCE E LA TARTARUGA
Le cose non si possono prendere e catturare, i problemi le problematiche gli ostacoli non si possono comprendere, non è possibile raggiungere, giungere ad una soluzione, si possono solo analizzare, ovvero renderle senza soluzione, superabili[…]
IL COACH
Lo sviluppo della figura, del ruolo, della posizione di coach degli ultimi decenni dice dall’esigenza di andare oltre quella di maestro contrapposta in un intendimento educativo, dicotomico, algebrico, a quella di allievo. Di togliersi dall’accezione[…]
L’IMMAGINAZIONE
Per un coach fondamentale è non perdersi nella ricerca ma incontrare la trovata. La trovata che procede dalla relazione e non dal rapporto maestro allievo, padre figlio. Se s’instaura la relazione ecco la possibilità di[…]
Il caso Alex Schwazer
Il farmaco non può perdere, il farmaco deve vincere, questo il discorso mafioso delle Federazioni internazionali, di atleti anche illustri che invece di cimentarsi ancora sul campo come allenatori vanno a far parte della[…]
Il fallo da strappare
Si assiste talvolta a persone eccessivamente in difficoltà nel servizio. Il loro livello di gioco è nettamente più elevato di quello che propongono quando vanno alla battuta. Si possono ipotizzare nuance isteriche. La questione[…]
Il cuento di Federer
La domanda che molti si pongono dopo le recenti sconfitte, e che hanno posto anche a Federer è: “Riuscirà Federer a vincere altri tornei del Grande Slam?” Federer dice di sì, lo scrivente pensa[…]
L’abilità
Corso di formazione per educatori “La disabilità come specchio della norma” – Villa Lauro, Torino 27 Settembre 2014 Pare che mediamente un medicinale funzioni nel 40% dei casi per effetto placebo, cioè su[…]
Il maestro che segue l’allievo
Non sono venuto a portare la pace ma la spada, per separare l’uomo da suo padre, la donna da sua madre, la nuora dalla suocera..chi ama il padre o la madre o il figlio[…]
La paura della propria ombra
Per poter montare sopra Bucefalo, quello che diverrà il suo cavallo, quello che si farà montare solo da lui, Alessandro Magno dovette metterlo rivolto verso il sole, perché avevo colto che Bucefalo aveva paura[…]