Vi sono testimonianze che trapelano dagli ospedali, in questo caso bergamaschi, che registrano il fenomeno di persone che si recano negli ospedali con sintomi che hanno magari da giorni, gli viene fatto il tampone, devono attendere ore o giorni per la risposta, poi la risposta arriva e dice di positività, ed ecco il tracollo e la morte in poche ore.
Dicesi questa suggestione ipnotica, più diffusa a Bergamo e Brescia anche perché zone limitrofe ai primi contagi della peste che arrivava dalla Cina, che le cronache annunciavano come mortale.
Le masse non venivano suggestionate solo ai tempi di Hitler.
Gli accadimenti di queste settimane occorre che scuotano, che provochino ciascuno a porre domande, a farsi attraversare da dubbi, a far vacillare dottrine perbenistiche, ecologistiche, sedative, salvifiche che perseguono essenzialmente il salutismo, il benessere, la vacanza, il relax, la morte bianca, la tranquillità.
Come riuscire a cogliere l’occasione del disagio ed allertarsi eventualmente quando le cose vanno troppo bene?
Come innanzitutto puntare all’immunità e non perseguire il sussidio, la risposta, la soluzione sostanziale dell’antidoto, del farmaco, del vaccino di turno? Perché il virus, nella sua mutabilità dice proprio questo: non puntate al vaccino, tanto se va bene sarà solo provvisorio, puntate all’immunità!
E le avvisaglie ci sono state, il florilegio di allergie e malattie autoimmuni, che dicono di un’immunità che reagisce eccessivamente e a sproposito, o che reagisce in modi autolesionisti.
Bergamo e Brescia, sub province della provincia Italia, invece che città planetarie, città nella Parola (occorre rileggere Italo Calvino e Le città Invisibili).
L’impresa è innanzitutto intellettuale, il lavoro è intellettuale. Dov’è l’impresa nella province Bergamo e Brescia? Gli imprenditori leghisti, legati nell’insieme padano nulla hanno potuto rispetto alla suggestione ipnotica.
Può dirsi imprenditore chi lavora in opposizione ai nullafacenti statalisti del sud? Può dirsi imprenditore chi non punta più che ai profitti e agli obiettivi esasperati a porre interlocuzioni affinché dispositivi s’instaurino?
Dispositivi perché le cose non s’impongano né vengano imposte, ma si dispongano tra l’occorrenza e la provvidenza, perché l’impresa sia anche un percorso di fede.
Un’impresa senza presa sulla cose, un’intrapresa tra ostacoli non avversi ma intesi come paletti perché l’avvenire si tracci e si scriva, non in linea retta, direttamente, a diretto contatto di virus, ma come una spirale.
Ok per I dispositivi e il suo pleonasmo intellettuale, ma di suggestione ipnotica si guarisce, o si può anche morire? Ipotesi o tesi?