Primo romanzo di Pirandello del 1893
Nel 1894 poi prima raccolta di novelle Amori senza amore
Come andare oltre l’emancipazione della donna? Che non sia solamente come dice Pirandello a Capuana, un affrancarsi dalla volontà, un dover cedere comunque all’inesorabile legge che decide degli esseri umani senza tener conto della loro volontà.
Come portare a compimento l’emancipazione?
Come giungere alla rinascita che non sia il Risorgimento che giustamente deludeva e disilludeva assai non solo Pirandello e la sua famiglia?
La rinascita non prevede una nascita e quindi una morte e quindi la Fenice che risorge dopo la tabula rasa, la piazza pulita. La rinascita è seconda senza che ce ne sia stata una prima.
La vita, il tempo non inizia e non finisce.
L’intervento del tempo, dell’Altro tempo essenziale per andare oltre.
Tra l’eternità e la simultaneità l’intervallo, l’infinito come tempo non spazializzabile.
Simultaneità che dice di una ripetizione di cose che non sono mai state, di un due immancabilmente originario.
Il ventaglio della varietà va quindi dalla cosa stessa alle stessa cosa senza tralasciare la cosa altra.
Oltre la cosa stessa, oltre la stessa cosa l’altra cosa.
Il narcisismo, ovvero quell’Oltre e anche un Tra, non esce dalla complessità della tripartizione.
Il sembrare non è ancora la sembianza, è ciò che attiene alla stessa cosa.
L’identificazione non è il mimetismo soggettuale, tra soggetti, attiene alla cosa stessa.
La sembianza: identificazione, similitudine, alterità
La sembianza: le declinazioni, i compimenti, le procedure sono oggettuali, la clinica è clinica dell’oggetto anche chiamato sembiante.
Annunciare la questione intellettuale è annunciare, scommettere che l’oggetto non può giungere ad essere, ad essere ente, ad essere soggetto.
Annuncio che non è affermazione, che non ferma e non blocca nulla, ma annuncio come domanda che non si può chiudere, domanda che non è nell’ordine della domanda e della risposta, ma che può essere solo rilanciata.
Il punto interrogativo perché non è, come nel discorso giudiziario, il soggetto ad essere interrogato.
L’interrogazione come elaborazione ed esplorazione, come ricerca e come pragma, occorre sia incessante.
Il punto interrogativo in quanto punto non localizzabile, in quanto punto di distrazione, di sottrazione e di astrazione.
Troppo spesso il teorizzare è inteso tra la cosa stessa e la stessa cosa, e non come qualcosa che procede dall’oltre, dall’astrazione. E quindi la teoria diventa ribadire o confutare una spiegazione divulgativa e discorsiva di come starebbero le cose, di come starebbe l’universale, l’uno. L’uno al posto della complessità.
La teoria ricadrebbe quindi immediatamente nell’insieme delle diverse teorie, dei diversi punti di vista, del multiculturalismo.
Ma l’astrazione, la teorematica non giunge a teoria, a teoria universale.
Teoria, teorema, teatro, la questione della contemplazione, dell’osservazione, dello sguardo.
Ma la stessa cosa non è isolabile dalla cosa stessa e dall’altra cosa.
La dimenticanza è originaria, così come il sogno. Nel sogno non vi sono discorsi, pensamenti, ragionamenti, e questo perché vi è dimenticanza, le cose non fanno segno, non sono ontologiche, metafisiche, memorizzabili.
Non vi è il dire e poi la dimenticanza sul dire, la dimenticanza è originaria.
Non vi è rimosso, solamente ritorno del rimosso, le cose sono seconde, non c’è mai una prima volta, l’origine.
La restituzione di un testo è originaria, non c’è proprietà di un testo, il testo non può che continuare a scriversi.
Un testo lo si adotta e lo si restituisce. Non vi è il legittimo autore di un testo. Anche in editoria non vi può essere plagio.
La questione del figlio è questione inerente il compimento e la scrittura delle cose.
Marta Ajala pone manifesta la questione del figlio ingenealogico.
Marta Ajala come rivisitazione dell’Encomio di Elena di Gorgia.
Marta Ajala come ricontestualizzazione della vicenda dell’emancipazione, che appunto non riguarda la donna ma il figlio.
Marta Ajala, ovvero l’emancipazione intellettuale, la riuscita, l’annuncio, oltre gli amori senza amore.