Come dire al buon Tornatore che Nuovo cinema paradiso è solamente un buon film, un film buonista, ma non è cinema?
Come non essere duri con chi ci vuole fare commuovere, tutti insieme, all’unisono?
Tornatore torna e ritorna, convinto che possa esistere un ritorno, quando il cinema punta alla cifra, a qualcosa che procede dal futuro, che non può che proseguire come avvenire e come trovata.
Per fortuna il DVD ha anche delle recensioni al film, e quindi facciamo parlare Enrico Ghezzi ed il commento intitolato “Svegliami sono morto”:
– Il cinema della sala, la “sala come microcosmo”: mille volte già visto.
Non la sala come possibile finzione della testa dello spettatore, luogo mutante e dissolvente in mille altri luoghi, luoghi mentali. Ma la sala-sala cosparsa di profumi felliniani, ancora ferma allo statuto semantico primario di deposito della memoria. Oh quel cinema…quella nostalgia, come se la nostalgia non fosse per le immagini stesse virtualmente dimenticate e ricordate dietro i nostri occhi, proiettantesi in mille schermi e non certo legate a “quello” schermo.
Come se non si dovesse avere nostalgia soprattutto delle immagini future, del corpo futuro del cinema che forse ci verrà negato perché sarà altra cosa, invisibile forse e percepita direttamente dal cervello o dai cervelli di uno due cinque mille centomila individui collegatisi a scelta in rete per ammucchiate “visive” orride o tenerissime. –
Questo invece il maestro Fellini, più soft, ma non meno preciso:
– Vedrai, sarai sommerso dai giudizi di chi dirà che assomigli a questo o a quell’altro. Ma io non riuscirei a classificarti, mi sembra una cosa tutta tua, che ti appartiene completamente.
Certo ancora devi crescere…c’è qualche cosetta, qualche pennellata fuori posto…certo è un po’ lunghetto, devi tagliare.
Sta attento Peppuccio, il tuo film è un’onda di emozione e le onde di emozione sono pericolose, possono arrivare al pubblico, ma possono anche non arrivare -.