VOCI SOTTO IL GIORNO – Milo De Angelis – (L’ascolto 1974-1975)
(“Credi, per qualcuno e proprio così, come la fiaba di Hansel e Gretel: dopo la grande paura uscirono dal bosco, salvi”)
Ma capire per lui significava
farsi prendere
e se chiede
una preghiera strana, non per dopo, certo
ma neanche per adesso
eppure è un’orazione
ha lo stesso supplizio, lo stesso debito
e preme, preme ancora, senza uscita, domanda
un gesto inosservato
… sapevo le cose… ma tanto succedevano lo stesso
… esistevo soltanto
se mi cercavano… non sono più il luogo
di una storia generale… era questa
la “prossima volta”… in che stanza
dorme l’albergatore… la vecchia domanda
dio mio tu ricordi… le parole
non escono più a caso… nulla è così piccolo
da non smentirmi… non è semplice distruggersi…
… il mondo resta…
Farsi cercare dalle cose, farsi trovare, le cose che ci vengono incontro tra l’occorrenza e la provvidenza….e così dunque siamo parlati, ovvero quando non è possibile parlare, né parlare a caso…e così la preghiera come orazione non è per ora né per dopo, ma invoca un lapsus, un atto mancato, un gesto come viatico affinché le situazioni divengano gestibili…la gestione non è il controllo, non è la padronanza soggettiva…la gestione, la suggestione, la congestione…senza gestione le suggestione diviene ipnotica e la congestione somatica.