MEMORIES OF MURDER

Mentre una carezza si avvicina, leggera,

verso il centro

farla sarebbe già domani

capisco l’attimo prima del giusto

e quello giusto?

troppo tardi

se non toccherò il tuo viso

giustificami

perché dopo ogni gesto

ne faccio uno che lo prepara

No, tu sei misero

tu non entri nelle forze

 

DIFFERIRE – Milo De Angelis (MOVIMENTI BREVI 1975)

 

 

Bellissima…richiama il fuori tempo dei danzatori…richiama anche l’avercela con se stessi per le proprie esitazioni in esternazioni verbali e corporee…ma per fortuna il gesto e quindi la danza e quindi il fuori tempo, il differire provvidenziale e profetico, di un passato che non è mai stato e che deve ancora accadere…nessun discorso metodologico indagatorio di colpa e di pena, come evidenzia il capolavoro Memories of Murder, nessun linguaggio del corpo fisiognomico lombrosiano, le combinazioni favoriscono al riso come prova di verità, non alla realtà dei fatti.

Memorie di un assassino di cui non si sa nulla…potrebbe anche essere al singolare…la memoria dell’assassino che torna sempre sul luogo del delitto…perché? perché non ha memoria?…Perché a godimento solitario che segue a una padronanza assoluta sull’oggetto ecco ora che anche il riconoscimento è solitario, impossibilitato ad essere pubblico ecco che dal passaggio all’atto si giunge alla memoria dell’atto, per renderlo memorabile, per riattualizzarlo…una idealizzazione dell’atto, un’idolatria dell’atto tabuica e totemica…Ti ammazzo perché non cogli la serietà dell’atto, tu che vivi di ricordi…e quindi la serialita’ del serial killer.

 

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