L’ideale, la conduzione, la leadership

 

Per l’ossessivo l’ideale è quello del numero uno che giunge in cima alla scalata…altrimenti fantasie di vendetta, di uccidere ferendo, dicendo le cose come stanno per portare al suicidio chi si è preso gioco di lui, il numero uno, il migliore…è come si credesse già di essere il numero uno, l’arrivare in cima è perché sia pubblicamente riconosciuto.

“Io so che tu sai che io non so” formulazione verdiglioniana di come diventare pubblicamente il numero uno….ma so di esserlo e quindi so che tu non lo sei, come ti permetti quindi di prenderti gioco di me?

“Come essere riconosciuto?”….l’affannosa ricerca è del modo di trasmettere il sapere, la credenza di essere il numero uno, di essere…innanzitutto “Io so…”

Il problematico sta nel ricercare il modo, il metodo, e quindi non procedendo nell’occorrenza, non emozionandosi, non interessandosi alle cose, e quindi di particolare in particolare come spunta di un elenco di cose da fare scritte sull’agenda, di ostacoli da eliminare per sgomberare la strada.
La difficoltà è con l’ostacolo assoluto, che sta sempre innanzi, che non può essere passato, messo da parte, eluso…solo così il progetto può continuare a scriversi senza essere perseguito.
Se il progetto diventa obiettivo da perseguire ecco l’essere perseguitati innanzitutto da pensieri, da frasi, in particolar modo quando l’obiettivo viene a mancare.
Ed ecco anche l’essere obiettivi, il dire le cose come stanno.

Come suggerisce sempre Verdiglione, il percorso che ha come riferimento l’ostacolo assoluto è percorso di ricerca quando il procedere verte intorno all’ostacolo, è percorso pragmatico quando si procede nell’adiacenza rispetto all’ostacolo.

Perché ricercare il modo? Per l’idea che le cose si ripetano e che quindi la seconda volta non sia originaria…un discorso gnostico, nuovamente di sapere.

La cosa che si ripete è la stessa cosa, la sembianza è menzognera, è per prendere in giro.
Non sopporta il dolore fisico perché è già sotto tortura della fantasia ossessiva.

“Io non so che tu sai che io so”, ecco invece il discorso isterico…dove sta l’ideale?
Non è così facile a dirsi, sembrerebbe non esserci.
Innanzitutto non emerge la questione del riconoscimento, “Io non so..”…e quel “Io so” che giunge come smascheramento è molto fastidioso, provoca il tilt.
“Io non so che tu sai”, quindi il sapere comunque è dell’altro, quindi l’ammissione delle streghe “tu sai che io so” è perché non si pone come vittima alla tortura, anche alla tortura dei pensieri.
Ma dunque allora perché la paura dell’abbandono?
Le fantasie erotiche come pensiero ricorrente, l’erotizzazione dell’oggetto assoluto che può essere pure il figlio.
Grazie all’isteria si può giungere a dire che l’ostacolo assoluto, il sembiante, non è l’Altro.
Quindi per lei qualcosa dell’ideale si coglie solamente in relazione all’Altro.
L’oggetto è erotizzato e l’Altro è idealizzato.
Si sente abbandonata quando non ha più il simile, l’amico come riferimento per confermare che l’Altro, il suo sposo è il migliore in assoluto.
Con l’analista la questione è questione d’amore, il transfert è transfert d’amore, anche d’amore folle perché l’oggetto non è più erotizzato, viene in evidenza “la cosa stessa”, quello è proprio l’amore autentico non più ideale.
Invece per l’ossessivo il transfert è negativo perché evidenzia il discorso della persecuzione, della stessa cosa, tutto ciò che prova e pensa nelle vicende delle sue giornate immancabilmente si ripete rispetto all’analista, e questo lo fa andare fuori di testa, si sente perseguitato da queste ripetizioni assurde.

Ma l’Altro è solamente l’Altro tempo, il tempo delle cose che si scrivono, una questione di ritmo, una questione musicale.

Immaginare di poter trasmettere la psicanalisi allora ulteriore modo di rivendicare un riconoscimento.
Come in elettricità la trasmissione avviene tramite i conduttori, la trasmissione dunque attiene alla conduzione.
Ciascuno diverrà analista, diverrà dispositivo a suo modo nelle interlocuzioni, in un itinerario di qualità, di valorizzazione.
L’analista conduce solamente se diviene sembiante, conduce a sintonizzarsi nell’Altro tempo.
Tutto il resto divulgazioni psicosociali di leadership.

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