L’arco

 

Come preambolo al prosieguo del film di Kim Ki Duk, come fossero Degnità Vichiane, ecco stralci di interviste al regista sudcoreano.
Come regista lui non si ispira ad altri registi, si ispira a pittori, dipinge prima di iniziare un film, non ha tendenzialmente storyboard, si ispira dipingendo, i suoi film sono pittorici, sono fatti d’immagini.
I suoi film hanno successo in Europa perché sono europei, non sono coreani o statunitensi, non sono commerciali e lui non andrà mai a lavorare a Hollywood.
In Europa trova lo spettatore che guarda con il cuore e quindi dialoga con il regista senza necessità di una storia.
L’Arco trova la sua essenzialità nell’acqua, per la sua ambiguità elementare.

L’Europa e il Mito, le leggende, le fiabe, i racconti e le saghe.
Il mito di Europa, così straordinariamente assonante con la novella de l’Arco: Europa, figlia del re di Tiro Agenore, viene rapita da Zeus di ella invaghitosi. Per avvicinarla Zeus si trasforma in Toro bianco (bianco come canuto, come vecchio), lei gli monta in groppa e lui come una barca si butta in mare per raggiungere Creta e lì rivelarle il suo amore, ma soprattutto rivelarsi in quanto Dio.

Europa ed Evangelo, Eu-Aggelion, la buona novella.

Europa la cui tradizione dal greco è Occidente. Occidente = obcidere, qualcosa tramonta, qualcosa cade, qualcosa si piega, qualcosa declina. Il latino e le sue declinazioni.
Obcidere e quindi anche Occasione perché il corpo declinandosi si trovi a dipingere, si trovi a danzare.
L’Europa e la questione Cattolica.
Cattolico = Katholikos, l’universale, il globale, l’intero, l’integro, l’intoccabile, la salvezza.
Qual’è la salvezza che portava Cristo?
Nel Concilio di Nicea si dice dell’imprescindibilità della Trinità, Cristo non è solo uomo quando è sulla terra.
Cristo, il corpo in gloria.
Cristo, la parola s’incarna.
Solo così è possibile ascoltare con il cuore, o come diceva Lacan pensare con i piedi.
Cristo parlava per parabole. La questione della parabola e la freccia lanciata dall’arco.
La sessualità interviene parlando, il corpo vibra, il corpo s’innerva, il corpo danza, il corpo dipinge, il corpo scrive.
La verginità e la castità sono virtù della Parola che s’incarna, non sono del soggetto, della donna assoggettata ad essere madre o puttana, a godere o non godere.
La verginità, la castità e la questione dell’Immacolata Concezione.
L’arco teso, il triangolo, la tripartizione, non senza la tensione, la tensione intellettuale.
Tensione intellettuale nell’Europa dell’arte, della scienza, delle scoperte, delle invenzioni, delle imprese.
Nietzsche: “ L’europeo è l’europeo del Rinascimento ”
Nietzsche: “ Non immaginerei un Dio che non fosse in grado di danzare ”

La tripartizione, la Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo.
Ma quel vecchio è padre.
Ma quel vecchio è spirito quando copula con la ragazza.
Ma quel vecchio è figlio quando come Cristo non muore in Croce, non muore impiccato, ma come dice agli apostoli [Gv 16, 6-7] “E’ meglio per voi che io me ne vada”, perché, come precisa Agostino nel De Trinitate, “Era necessario dunque che fosse sottratta ai loro sguardi la natura di servo la cui vista faceva loro credere che Cristo non fosse nient’altro che quello che vedevano”.

La tensione intellettuale, il capitale intellettuale, questo il globale. Il film è ancora e sempre da scriversi. Chi è il destinatario, chi è il destinatore della Testimonianza?
La gravidanza, la gravità, lo stato interessante, l’interesse, l’urgenza per continuare a scrivere, per continuare a dipingere.
L’esperienza si scrive e non è il soggetto a fare esperienze, a provarle tutte.
Le immagini di Kim Ki Duk sono sonore, altrimenti niente cinema, niente Motion, niente Emotion.
Certo l’acqua, più che ambigua, tripartita: solido, liquido, gas.
Ma soprattutto l’aria, l’acqua, le onde. La danza. Le onde, ovvero l’aria si scrive sull’acqua, l’aria si scrive sulla sabbia, l’aria si scrive sulla veste.
La veste, il costume, il velo e non l’ingessato abito.
Ethos = costume. Se c’è questa scrittura la parola s’incarna, c’è estetica e non commozione cerebrale di massa, non anestesia diffusa, c’è etica e non pedagogica, psicofarmacologica, perbenistica morale.

Kim Ki Duk rispetto a tanti, purtroppo a moltissimi europei, lui sì appartiene al pianeta Europa.

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